Ed ecco, macchinalmente, oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione d'un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzo di «maddalena». Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di focaccia toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m'aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M'aveva reso indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità, la sua brevità illusoria, nel modo stesso che agisce l'amore, colmandomi d'un'essenza preziosa: o meglio quest'essenza non era in me. era me stesso. Avevo cessato di sentirmi mediocre, contingente, mortale. Donde m'era potuta venire quella gioia violenta? Sentivo ch'era legata al sapore del tè e della focaccia, ma la sorpassava incommensurabilmente, non doveva essere della stessa natura. Donde veniva? Che significava? Dove afferrarla? (...) E ad un tratto il ricordo m'è apparso. Quel sapore era quello del pezzetto di «maddalena» che la domenica mattina a Combray ( giacché quel giorno non uscivo prima della messa ), quando andavo a salutarla nella sua camera, la zia Léonie mi offriva dopo averlo bagnato nel suo infuso di tè o di tiglio.
La madeleines diventa per Proust ne "La ricerca del tempo perduto" l’elemento rivelatore, l’olfatto e il gusto hanno per lui un ruolo fondamentale per il recupero dei ricordi. E dopo questa piccola deviazione lettereria ecco la ricetta delle madeleines..
Ingredienti (18 madeleines)
150 g farina
150 g zucchero
80 g burro
3 uova
la scorza di un limone
1/2 cucchiaino di lievito
Sbattete le uova e lo zucchero finchè il composto diventa molto spumoso. Aggiungete il burro fuso, la farina, il lievito e la scorza di limone. Riempite ogni stampo da madeleines per 2/3 e infornate per 10 minuti a 180°. Procedete fino all'esaurimento dell'impasto, aggiungendo a una parte il cacao in polvere se volete anche madeleines al cioccolato.
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