venerdì 18 marzo 2011

I sapori inconfondibili: l'Aceto Balsamico di Modena


Dopo tanto parlare di Torino, Italia, torte e tortine americane, torniamo sui nostri passi e andiamo a scuriosare tra i sapori della nostra città di origine: Modena. Certo viva i tortellini, le crescentine/tigelle, lo gnocco fritto, lo zampone etc, ma il vero marchio di fabbrica modenese non può che essere lui, l'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Aggiungo "tradizionale" perchè è proprio la parola che spesso manca nei comuni aceti cosiddetti balsamici che trovate nei supermercati, e che nulla hanno a che fare con il sapore e l'odore di quello tradizionale. Le autrici di questo blog sono davvero golose di questo nettare, tant'è che ne consumerebbero litri su litri facendo navigare le loro insalate nell'aceto...se fosse a buon mercato!
L'aceto balsamico infatti è prodotto in quantità limitata, con metodi artigianali antichi. Il prodotto si ottiene dalla naturale fermentazione del mosto di uva cotto a lungo fino a ridurne il volume della metà! L'invecchiamento è la fase più delicata, e ogni produttore segue procedimenti spesso tramandati oralmente. L'età dell'aceto viene definita attraverso gli anni di permanenza minima in botte: l'Affinato ha almeno 12 anni, l'Extra Vecchio almeno 25, entrambi muniti di sigilli con tagliandi numerati. L'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena può essere commercializzato solo ed esclusivamente nell'unica bottiglietta autorizzata dal disciplinare Dop, progettata pensate un po' da Giugiaro, con base sferica e collo fine. Gli accostamenti? Beh che dire....carne, pesce, scaglie di parmigiano, formaggi in generale, fragole, frutti di bosco, gelato e persino dolci al cioccolato! Chi ha provato almeno una volta nella vita il vero Aceto Balsamico non potrà più farne a meno, e soprattutto non comprerà più quei mezzi condimentucoli che indegnamente sono chiamati aceto......

Provare per credere!!

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