domenica 27 febbraio 2011

Il dolce della domenica: muffin con gocce di cioccolato


Domenica mattina..alzarsi poco prima delle nove..la casa vuota..il primo caffè della giornata..sfogliare il libro delle ricette e scegliere un dolce che ci accompagnerà a colazione per tutta la settimana..
Oggi ho scelto uno dei grandi classici: muffin con gocce di cioccolato. Ecco a voi la ricetta, buona colazione!

Ingredienti (14 muffin)
470 g farina 00
60 g zucchero
1 bustina lievito per dolci
50 g gocce di cioccolato
1/2 cucchiaino di sale
230 ml latte
75 ml olio d'oliva
1 uovo

Accendete il forno a 200°. Imburrate e infarinate la teglia per i muffin o disponete al suo interno i pirottini di carta. Nella planetaria o usando le fruste sbattete l'uovo, il latte e l'olio. Aggiungete la farina setacciata, il lievito, lo zucchero e il sale e amalgamate. Aggiungete le gocce di cioccolato e mescolate. Versate il composto negli stampi riempiendoli per 3/4 e infornate peer 20-25 minuti. Serviteli freddi.

sabato 26 febbraio 2011

L'aperitivo del sabato: lo Spritz


Ultimamente le nostre più belle feste sono state all'insegna del "No Spritz no party", e ormai il nostro spritz è diventato un altro cavallo di battaglia da sfoggiare ad ogni festa, dal ritrovo di una squadra con splendida vista su Recco, alle cene tematiche che ogni anno sono diventate come scadenze fisse per i nostri amici, al vicino ultimo dell'anno, la sera della consacrazione.
Questa ricetta è stata suggerita da una carissima amica di Venezia doc, che chiama affettuosamente il cocktail "sprissetto", quindi è una variante personale di un diffusissimo aperitivo ormai di culto.
La ricetta è simile all'originale ma appunto con le nostre varianti personali.

Le origini di questo elisir sono incerte, ma pare che la sua diffusione sia in parte merito dell'Impero austriaco di stanza nella Repubblica Serenissima. I soldati austriaci infatti per stemperare l'elevata gradazione alcolica dei vini veneti, li allungavano con seltz (acqua fortemente gassata): da qui l'origine del nome che deriverebbe dal verbo tedesco "spritzen" ovvero "spruzzare". Successivamente la bevanda si diffuse in altre città, con l'introduzione progressiva di varianti che, come tocco di colore, prevedevano l'aggiunta di alcolici colorati di rosso come l'Aperol, il Campari, il Bitter o colorati di nero come il China Martini e il Cynar.

Esistono numerose varianti dello Spritz, in Veneto viene preparato con ghiaccio, prosecco, seltz e Campari o Aperol, aggiungendo una fetta di arancia o limone o oliva. In Trentino invece si sostituisce il prosecco con lo spumante, mentre in Alto Adige lo spritz viene servito alla maniera originale austriaca, vino bianco e acqua frizzante.

La ricetta che vi proponiamo ha una gradazione di circa 16° (a sensazione dei nostri degustatori)

45% vino bianco prosecco (noi usiamo spesso il mitico Garzellino bianco)
45% Aperol (l'originale mi raccomando, diffidate dalle imitazioni!)
10% acqua gassata (la nostra preferita è la Sant'Anna rossa, fortemente gassata)
uno spicchio di arancia
ghiaccio

Mescolate tutti gli ingredienti con un cucchiaio, aggiungete per ultimo l'arancia.

Vi ricordo per ogni cocktail di usare bevande originali, sono sempre più diffuse imitazioni, e anche nei locali spesso le bottiglie di vero hanno solo l'etichetta. Il mio consiglio è sentire almeno una volta un cocktail originale per poterne carpirne il reale sapore e saper riconoscere i falsi che stanno prendendo sempre più piede! Dai ragazzi...pensateci....mangereste mai i duroni di Vignola coltivati in Nuova Zelanda?

* l'immagine è stata presa dal sito www.venezia.net

Torta al cacao, mandorle e pere


Ad accomunare entrambe le nostre dolci metà è senza dubbio lui: il FORMAGGIO.
Ma c'è un'altra cosa a cui il mio golosone proprio non resiste, le torte fatte in casa. Noi lo definiamo un po' l' "anti-muffin" perchè a tanti bei dolcetti preferisce una bella torta da tagliare e condividere (io le preferirei entrambe...). Per accontentare un po' tutti ho preparato questa torta e dopo averla fatta raffreddare ne ho ricavato dei dolcetti, perfetti per completare una cena.

Ingredienti (per uno stampo da 24 cm)
2 pere Abate
30 g mandorle spellate
90 g burro
45 g cacao amaro in polvere
1 uovo
200 g zucchero di canna
45 g farina
1/2 baccello di vaniglia

Per la pasta
165 g farina
30 g zucchero semolato
30 g mandorle spellate
125 g burro
sale

Preparate la pasta tritando al mixer le mandorle, e lavorandole con la farina, lo zucchero, 4 cucchiai di acqua e un pizzico di sale. Unite il burro a pezzettini e impastate fino ad ottenere una consistenza a briciole (potete lavorare il tutto con un robot da cucina). Formate quindi una palla, avvolgetela nella pellicola e ponetela il frigorifero per 30 minuti, nel frattempo accendete il forno a 180°. Dopo la mezz'ora, stendete la pasta in una tortiera imburrata e infarinata (se preferite potete usare la carta da forno bagnata e strizzata). Sbucciate le pere, togliete i semi e tagliatele a pezzettini. Con una forchetta bucherellate la pasta, spolverizzatela con 2 cucchiai di zucchero di canna e disponete le pere. Infornate per circa 15/20 minuti, dopodiché lasciate raffreddare.

Nel frattempo fate sciogliere in una casseruola il burro con il cacao. Montate l'uovo con lo zucchero di canna, e aggiungete il burro con il cacao, le mandorle rimaste tritate e la farina setacciata.
Aggiungete i semi estratti dal baccello di vaniglia e versate il composto sulle pere, pareggiando il tutto con una spatola. Infornate per altri 15/20 minuti e lasciate raffreddare.

Successo garantito!

Fonduta valdostana


Da snowboarder accanita vi posso dire che niente è come la Val D'Aosta, piste infinite, nere una-dopo-l'altra, fuoripista a perdifiato.... Se al primo posto nel mio cuore c'è La Thuile, quest'anno ho scoperto Gressoney dove ho assaggiato per la prima volta la tradizionale fonduta di fontina valdostana (dopo aver aperto e chiuso le piste da sci uno si dovrà pur nutrire....). Decisa a rifarla una volta tornata a casa - con l'appoggio incondizionato del fidanzato-topo-Gigio-mi-fa-un-baffo - ho comprato in loco un bel pezzo di fontina.

Per accompagnare la fonduta vi consiglio uno squisito spumante (ATTENZIONE: DA' DIPENDENZA): il Blanc Fripon Extra Dry. Vinificato sul Monte Bianco, fa parte del progetto “Quatremillemetres Vins d’Altitude” ed è prodotto al 65% da vitigno Prié Blanc e al 35% da Müller Thurgau.

Ingredienti (4 porzioni)
400 g fontina
20 g burro
4 tuorli
latte
pane rustico
pepe

Togliete la crosta alla fontina, tagliatela a dadini e metteteli a bagno una notte intera coperti dal latte. Al momento di preparare la fonduta, eliminate la maggior parte del latte. Fate sciogliere a bagnomaria il burro, unite la fontina con il latte rimasto e fate cuocere mescolando continuamente, fino a quando il formaggio si sarà completamente sciolto. Unite i tuorli, uno alla volta (mi raccomando è importante non aggiungere il successivo finché il precedente non si sarà completamente amalgamato), e mescolate fino a quando il composto non diventerà una crema liscia e densa, senza mai portare a bollore. Versate la fondina in tegamini con la fiammella sotto o in fondine individuali di terracotta, profumate con il pepe e servite accompagnando con dadini di pane abbrustolito e, in aggiunta, verdure grigliate.

giovedì 24 febbraio 2011

Esperimento con la gelatiera #2: biscotto gelato allo yogurt greco


Ingredienti (4 gelati)
80 g latte
140 g zucchero
1 bustina di vanillina
170 g yogurt greco
250 ml panna fresca
8 biscotti tipo Digestive
cocco raspato qb

Con il mixer frullate il latte, lo zucchero e lo yogurt. Mettete in frigo per 3 ore, poi unite la panna e versate nella gelatiera, avviando per il tempo necessario (30 minuti circa). Mettete il gelato tra due biscotti, fate rotolare i bordi nella farina di cocco e voilà...

Variazioni di ricciola



La suddetta ricciola è stata catturata mesi fa da fidanzato e padre pescatori in quel dell'isola d'Elba nel corso della ormai tradizionale battuta di ottobre. E' un pesce piuttosto compatto, ha il dorso azzurro con una striscia giallognola orizzontale che va dal muso alla coda. E' la più pregiata tra il pesce azzurro, saporitissima, dalle carni compatte, di colore roseo, con poche lische e dal sapore simile al tonno.

Sfilettare un pesce non è un dramma come forse state pensando, ci vuole solo un po' di pazienza, un po' di pratica e soprattutto il coltello adatto, molto lungo, tagliente e flessibile.

Ricciola in salsa di cipolla
Ingredienti (4 porzioni)
500 g ricciola
2 cipolle
latte qb
pane da bruschetta
rosmarino
salvia
sale
olio evo

Fai marinare i bocconcini di ricciola per 15 minuti con rosmarino, salvia e sale. Prendi le cipolle, tagliale grossolanamente e falle rosolare in padella con un filo di olio. Sala e fai cuocere per una decina di minuti. Spegni, allunga con il latte e frulla. Aggiusta di sale e consistenza. Fai scaldare una padella antiaderente e cuoci i bocconcini di ricciola e fuoco medio-alto per pochi minuti. Prepare i piatti con la salsa a specchio, adagia la ricciola e completa con una bruschetta dorata e un filo d'olio.

Bocconcini dorati di ricciola*
Ingredienti (12 polpettine circa)
200 g ricciola
1 uovo
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di capperi
pan grattato qb
sale
pepe
origano
olio per friggere

Riducete il pesce a pezzetti molto fini. Sbattete in una ciotola l'uovo, unite i capperi tritati finemente con l'aglio, la polpa di ricciola, l'origano il pangrattato, sale e pepe. Mescolate bene, formate delle polpette e friggetele in olio bollente fino a doratura. Scolate, asciugate con carta da cucina e servite calde.

mercoledì 23 febbraio 2011

Il vero Bonèt piemontese


Torino, la città magica per molti. Per me una città ricca di novità ad ogni angolo, parchi, chiese, controviali, paesaggi meravigliosi...una bellissima signora dell'alta borghesia che con la sua discrezione ti accoglie senza nulla chiedere in cambio. Ma come si mangia a Torino? Beh devo dirvi che ci sono differenze abissali tra la cucina piemontese e quella emiliana, ma ciò che le accomuna non è di certo la leggerezza delle ricette!
Se dall'Emilia abbiamo paste ripiene, al forno, crescentine/tigelle, zampone, dall'altra parte abbiamo bagna caoda, arrosti importanti, il bollito misto piemontese, la polenta concia e le innumerevoli qualità di tome.
Ciò che più mi ha colpito è l'importanza del riso e dei risotti, piatti importanti nella cucina piemontese al contrario di quella emiliana; per la nostra "rezdora" il riso è sinonimo di influenza e virus....
Oggi parliamo di questa città con uno dei suoi dolci tipici: il Bonèt. Le sue origini risalgono, probabilmente, alla zona delle Langhe: "Bonèt" in piemontese significa cappello/berretto e, secondo il dizionario Piemontese/Italiano di Vittorio Sant'Albino del 1859, il dolce porta il nome di "Bonèt" perchè questo è il nome che in piemontese è dato allo stampo di rame e alluminio nel quale è cotto, che imita in realtà un cappello da cucina. L'ipotesi più curiosa e più accreditata nelle Langhe, lascia intendere che il dolce sia stato chiamato cosi perchè veniva servito a fine pasto, come cappello a tutto ciò che si era mangiato. Infatti, prima di uscire di casa o da un locale chiuso, dopo essersi vestiti, si indossava come ultimo indumento, il bonèt, e quindi per similitudine il dolce posto a chiusura del pasto prese questo nome.

Ingredienti
4 uova
6 cucchiai di zucchero
1/2 litro di latte
50 g amaretti
2 cucchiai di cacao amaro
2 cucchiai di rhum
scorza di limone

Scaldate il forno a 180° e fate bollire il latte con la scorza di limone. Sbattete le uova in una terrina, unite 4 cucchiai di zucchero, il cacao, gli amaretti finemente sbriciolati con le mani, il rhum e il latte. Amalgamate il tutto con l'aiuto di una frusta e preparate il caramello. Scaldate 2 cucchiai di zucchero in un pentolino fino a farlo diventare di colore biondo-nocciola, spruzzate un po' d'acqua facendo diventare lo zucchero filante e mescolate girando il pentolino sulla fiamma viva. Versate il caramello così ottenuto in uno stampo, che è stato tenuto in caldo per facilitarne lo scorrimento, in modo da velare il fondo e le pareti. Raffreddato il caramello, versate il composto nello stampo e cuocete a bagnomaria nel forno per 45 minuti circa. Quando il composto è ben rappreso, lasciatelo raffreddare per poi metterlo in frigorifero per 2/3 ore. Servite il Bonèt capovolto in un piatto da portata con qualche amaretto come decorazione.

Attenzione!
Il colore del Bonèt non è affatto simile a quello di un budino al cioccolato, né la consistenza e il sapore è simile. Il colore sarà più scuro verso le estremità e più chiaro all'interno, mentre la consistenza sarà molto più morbida di un classico budino.

La ricetta può subire, a seconda delle zone del Piemonte, alcune variazioni; possono, infatti, essere aggiunte nocciole della varietà "tonda gentile delle Langhe", del caffè pure cognac al posto del rhum. Inoltre esistono due tipi di Bonèt: quello tradizionale, detto alla monferrina, non presenta cacao ne cioccolato ma solo uova, latte, zucchero e amaretti. Con l'ingresso nelle cucine ricche di nuovi ingredienti provenienti dalle colonie sudamericane, il dolce cominciò a presentare la variante con cui oggi lo si conosce, quella al cioccolato.
Buon appetito!

lunedì 21 febbraio 2011

Cucinare con il wok: pollo speziato al salto


No no ragazzi, il wok non è una posizione dello yoga e nemmeno un personaggio di Guerre Stellari.. E' una casseruola svasata, tipica della cucina orientale, generalmente in ghisa. Di forma semisferica, è stretta sul fondo e si allarga nella parte superiore in modo che nel punto più profondo si formi una zona caldissima dalla quale il calore si propaga a tutto il resto della pentola. Il wok è adatto per tutte le cotture, da quella al vapore alla frittura, ed è lo strumento principe della cottura al salto.



Pollo speziato al salto

Ingredienti (2 porzioni)
1 cucchiaio di sale
2 cucchiaini di pepe
2 peperoncini rossi poco piccanti tritati
1 cucchiaino di cinque-spezie cinese
4 filetti di pollo tagliati a striscioline
2 cucchiai di olio vegetale
300 g cimette di broccoli 

Mescolate in una ciotola il sale, il pepe, il peperoncino e il cinque-spezie. Aggiungete il pollo e mescolate bene. Scaldate l'olio nel wok a fuoco vivace, aggiugete il pollo e cuocete per 7 minuti. Aggiungete i broccoli e completate la cottura.

domenica 20 febbraio 2011

Minestrone di farro e patate


Dovete sapere che le due autrici di questo blog rinuncerebbero a tutti i formati di pasta, dalle penne agli ziti, dagli spaghetti alle conchiglie, per nutrirsi di soli cereali e sementi da galline: riso, farro, orzo cous cous, bulgur e chi più ne ha più ne metta... Acquistati a vagonate al mercato di Porta Palazzo a Torino, a cui Ceci dovresti dedicare un bel post, non mancano mai nella nostra dispensa a discapito dei rispettivi fidanzati mangia-pasta-a-tradimento..

Ingredienti (4 porzioni)
200 g farro
3 patate
1 cipolla bianca piccola
2 zucchine
1 mazzo di spinaci
1 spicchio aglio
1 l brodo vegetale
Parmigiano Reggiano grattugiato
olio evo
sale
pepe

Mettete il farro a bagno in acqua fredda per una notte. Scolatelo e sciacquatelo. sbucciate l'aglio e ponetelo a rosolare in una casseruola con 4 cucchiai di olio, eliminatelo, unite la cipolla sbucciata e affettata e insaporite, mescolando, per 4 minuti. Versate nella casseruola il brodo già caldo e postatelo a ebollizione; unite il farro e lasciatelo cuocere per 30 minuti. Nel frattempo sbucciate le patate e riducetele a tocchetti, lavate e spuntate le zucchine e tagliatele a tocchetti.Lavate e sgocciolate gli spinaci. Trascorsi i 30 minuti aggiungete nella casseruola le verdure, salate e continuate la cottura per altri 30 minuti. Se la preparazione si asciuga eccessivamente durante la cottura, allungate il brodo con un poco di acqua calda. A fine cottura insaporite con un pizzico di pepe, un filo di olio e una spolverata di parmigiano fresco. Mescolate e servite caldo, con croccanti crostini di pane.

Il profumo del pane fatto in casa


Devo ammettere che sono una paninomane, mi nutrirei solo di pane e quando il pane in questione è caldo poi, potrei addirittura uccidere... Uno dei regali "Best of" di questo Natale è stato il libro di ricette di Sara Papa, Tutta la bontà del pane, da cui è tratta questa ricetta, prima di una serie di ricette paninomaniiiii

Pane bianco casereccio
Ingredienti
600 g farina 0
12 g lievito di birra
350 g acqua
1 cucchiaio sale
olio evo

Stemperate il lievito nell'acqua tiepida fino a farlo sciogliere. Disponete la farina setacciata nell'impastatrice (vi ho già detto che I love Ken - Kenwood Chef) o sulla spianatoia se ahimè non c'è Ken nella vostra vita, versatevi il lievito sciolto e iniziate ad impastare quindi unite il sale e impastate finché il composto non diventa liscio e compatto. Mettete l'impasto in una terrina unta di olio, coprite con un panno umido e fate lievitare finché non raddoppia di volume. Lavorate l'impasto dandogli la forma di un filoncino e trasferitelo su una teglia foderata con carta da forno. Con un coltello incidete la superficie del pane creando una grata, lasciate lievitare in luogo tiepido per altri 30 minuti circa. Fate cuocere nel forno preriscaldato a 210-220° per 15 minuti, quindi riducete la temperatura a 180° e cuocete per altri 35 minuti.

Il plumcake della domenica


La domenica è da sempre la giornata della torta. Il plumcake è un tipo di dolce che mette sempre d'accordo tutti, anche i più golosi che lo arricchiranno con zucchero a velo, panna montata o crema al cioccolato.
Questa ricetta, priva di burro, ci farà sentire anche un po' meno in colpa con la bilancia...anche se la domenica è sempre la giornata degli strappi alle regole!

Ingredienti
200 g farina
100 g fecola
200 g zucchero
1 vasetto di yogurt cremoso bianco (o se preferite alla vaniglia)
latte q.b.
2 cucchiai di cacao amaro
1 bustina di lievito
1 cucchiaio di olio di semi

Accendete il forno a 180°.
Lavorate le uova con lo zucchero, unite lo yogurt, il cucchiaio di olio, e la bustina di lievito, farina e fecola setacciate. Aggiungete un goccio di latte per amalgamare meglio gli ingredienti. Separate il composto creato, in una metà aggiungete il cacao amaro. Foderate con carta da forno bagnata e strizzata uno stampo da plumcake o se preferite imburratelo e infarinatelo. Per creare l'effetto marmorizzato distribuite i due impasti alternandoli a cucchiaiate nello stampo. Infornate per 20 minuti. Sformate il vostro plumcake e spolverate con zucchero a velo.

Cestini di Parmigiano


Diciamoci la verità, oltre a al gusto di cucinare, provare nuove ricette e farci grandi mangiate, l'occhio vuole sempre la sua parte... Proprio per questo nelle grandi occasioni anzi, ad ogni cena tra amici, è bello stupirli con qualcosa di nuovo. In fondo basta davvero poco per trasformare un piatto semplice con ingredienti di tutti i giorni, in un piccolo capolavoro.

Ingredienti (8 cialde)
200 g Parmigiano Reggiano grattugiato
400 g robiola (oppure un formaggio cremoso a vostro gusto)
150 g prosciutto cotto
rosmarino
sale

Preparate le cialde. Prendete una padellina antiaderente e mettete un po' di Parmigiano grattugiato a formare una cialda non molto spessa. Cuocete a fuoco medio basso finchè il formaggio si sarà sciolto, girate la cialda e una volta cotta adagiatela sopra il fondo di un bicchiere capovolto. Continuate a fare altre cialde. La cottura è davvero minima, qualche minuto, è importante che il formaggio diventi dorato. Il metodo del bicchiere è ingegnoso, in quanto la cialda raffreddandosi prenderà la forma proprio del bicchiere, e diventerà una sorta di ciotola in cui servire il nostro antipasto.

Per il ripieno: frullate il prosciutto cotto con la robiola, in modo da formare una crema, salate e riempite le cialde con il composto. Servite con al centro un ciuffetto di rosmarino.

Il cavallo di battaglia: Africana


Una torta base assolutamente semplice, veloce e molto gustosa. Adatta per essere farcita e per potervi sbizzarrire con qualsiasi decorazione. La ricetta è leggera, ed è ormai un vero cavallo di battaglia per i nostri compleanni e feste, nelle immagini potete vedere cosa abbiamo combinato con le decorazioni!

Ingredienti (per uno stampo 24 cm, calcolate doppia dose se volete una torta alta come nelle foto)
200 g farina 00
200 g zucchero
250 ml latte
1 uovo
75 g cacao amaro
1 bustina di lievito

Scaldate il forno a 180°. Sbattete l'uovo con lo zucchero, unite tutti gli altri ingredienti facendo attenzione a setacciare bene farina, lievito e cacao, per evitare che si formino grumi. Imburrate e infarinate lo stampo da torte (potete anche utilizzare carta forno bagnata e strizzata). Infornate per 25 minuti.

Una volta cotta e tagliata a metà oppure in 3 strati potete iniziare a divertirvi e decorarla come volete.
Per il ripieno vi consigliamo di montare un litro di panna e aggiungerci qualche goccia di cioccolato, se volete ottenere un gusto ancora più delicato potete creare la vera crema chantilly profumando la panna con una stecca di vaniglia.

La torta con le bolle l'abbiamo realizzata con pasta da zucchero, coloranti alimentari in gelatina, un gel brillantinoso alimentare e ripiena con crema chantilly.

La torta "Adidas" personalizzata per una fan hippoppara, è stata invece ricoperta con glassa al cioccolato, così come la torta tartaruga rifinita con dettagli in glassa colorata, qualche smarties e l'aggiunta di piccoli muffin a formare le zampette e la testa.

La torta Vespa invece è stata prima tagliata con l'aiuto di una sagoma disegnata su carta, poi ricoperta di crema pasticcera e rifinita con codette di cioccolato e crema pasticcera al cacao.

Divertente no?









giovedì 17 febbraio 2011

Non è la solita cotoletta con patatine fritte



Non lo è per due semplici motivi: la cotoletta è in crosta di olive nere (Donna Hay, Ricevere in un istante) e le patatine sono croccantissime chips.

Cotolette in crosta di olive nere

Ingredienti (2 porzioni)
150 g pangrattato
60 g olive nere tritate finemente
1 cucchiaio origano
sale e pepe
2 uova
4 bistecche di maiale, pollo o vitello
olio per friggere

Mescolate in una ciotola il pangrattato, le olive, l'origano, il sale e il pepe. Sbattete le uova in un piatto. Passate le bistecche nell'uovo e poi impanatele bene con il composto preparato. Scaldate l'olio in una padella a fuoco medio alto, finché è ben caldo. Cuocete due cotolette alla volta per 2-3 minuti, scolatele su carta assorbente e servitele calde

Chips di patate

Ingredienti (2 porzioni abbondanti)
4 patate medie
sale
olio per friggere

Lavate le patate, asciugatele, sbucciatele e tagliatele molto finemente (poco meno di 1mm) con l’aiuto di una mandolina. Lasciatele a bagno in acqua fredda per una mezz'ora. Tamponate le fette con un canovaccio pulito o con della carta assorbente per asciugarle bene. Versate dell’abbondante olio di semi di arachide in una padella e, quando avrà raggiunto la temperatura sufficiente, immergetevi le fette di patate poche alla volta. Non appena dorate, toglietele velocemente dall’olio con una schiumarola, facendole scolare e adagiatele su di un vassoio foderato con carta da cucina quindi salatele. Disponete le chips di patate ben sparpagliate, cercando di non sovrapporle, in modo che l’olio in eccesso venga assorbito dalla carta e le chips si raffreddino e asciughino contemporaneamente. Le chips di patate devono risultare molto croccanti. Una volta fredde, potrete servire le chips di patate.

Cucina Tex-Mex: le quesadillas


Una ricettina veloce e gustosa adatta per un pre-cinema o per dare un tocco sudamericano al vostro barbecue.

Ingredienti (4 quesadillas)
2 filetti di pollo cotti e tagliati a striscioline sottili
1 cucchiaio di succo di lime
20 g coriandolo
1 peperoncino rocco poco piccante tritato
2 cipollotti affettati finemente
130 g cheddar grattugiato
sale e pepe
8 tortillas
olio

Scaldate il barbecue o la griglia a temperatura media. Mescolate il pollo con il succo di lime, il coriandolo, il peperoncino, i cipollotti e il cheddar. Salate e pepate. Distribuite il composto su metà delle tortillas e chiudete con le restanti. Spennellatele di olio su entrambi i lati e cuocete 2-3 minuti per lato, finchè diventano croccanti. Taglatele a spicchi e servitele calde.

domenica 13 febbraio 2011

Lemon curd cupcakes


Cugini prossimi dei muffin i cupcakes sono un altro delizioso dolcetto americano che incontrerete spesso nelle pagine di questo blog. La differenza fondamentale tra muffin e cupcakes sta nell'impasto: i cupcakes possono essere definiti una torta (cake) e l'impasto prevede che vengano prima mescolati burro e zucchero insieme e poi uniti gli altri ingredienti; i muffin invece possono essere definiti un tipo di pane (bread) e l'impasto prevede che gli ingredienti vengano miscelati prima separatamente, umidi e asciutti, e poi insieme in modo da creare un impasto più duro e meno spumoso.


La ricetta di oggi, tratta dal libro Ricevere in un istante di Donna Hay prevede come ingrediente il lemon curd, una tradizionale crema della cucina inglese utilizzata per farcire torte e crostate oppure servita insieme alla marmellata per accompagnare biscotti e scones durante il the delle cinque.

Ingredienti (12 cupcakes)

125 g burro ammorbidito
110 g zucchero
1 bustina di vanillina
2 uova
125 g farina
2 cucchiaini lievito
60 ml latte
zucchero a vero per decorare

Per il lemon curd 

100 ml succo limone
la buccia di 2 limoni
100 g burro
150 g zucchero
4 uova
1 cucchiaio di fecola di mais

Preparate il lemon curd un giorno prima. Diluite la fecola nel succo di limone. In una ciotola resistente al calore mescolate il succo, la buccia, lo zucchero, le uova e il burro tagliato a pezzetti, poi collocate la ciotola sopra un pentolino con 3-4 cm di acqua a fuoco medio-basso (deve bollire ma non troppo forte). Mescolate di continuo per una decina di minuti fino a quando la crema si sarà addensata. Versate il lemon curd caldo in uno o due barattoli di vetro, chiudete, lasciate raffreddare e conservate in frigo. 
Scaldate il forno a 180°. Lavorate nel robot da cucina il burro, lo zucchero e la vanillina finché il composto è leggero e cremoso. Unite le uova una alla volta, aggiungete la farina, il lievito e il latte e sbattete bene. Versate il composto in 12 stampini da muffin foderati con pirottini di carta e infornate per 15 minuti. Scavate una cavità in cima ai cupcakes e farcite con il lemon curd. Appoggiate sopra il coperchietto scavato e spolverate con lo zucchero a velo.

Esperimento con la gelatiera #1: gelato alla nocciola


Lungamente desiderata e attesa è arrivata venerdì nella mia cucina la gelatiera, o meglio l'accessorio gelatiera per il mio amato Ken (Kenwood Chef per chi non comprendesse) e ho scelto come gusto per il primo tentativo una classica nocciola. Il risultato è stato ottimo, abbasserei solo la dose di zucchero.

Ingredienti
75 g nocciole
150 g (farei 100 g) zucchero
150 ml panna
200 ml latte
1 uovo
1 bustina di vanillina

Mettete le nocciole nel mixer e aggiungete lo zucchero, tritatele fino ad avere una farina molto sottile. Mescolate la vanillina con l'uovo e incorporate il latte, aggiungete il composto di zucchero e nocciole e mescolate bene. Incorporate la panna montata a neve ben ferma e mescolate fino ad avere un composto omogeneo. Mettete la crema nella gelatiera e impostate 30-35 minuti, seguendo le istruzioni del vostro apparecchio.

sabato 12 febbraio 2011

Les Macarons


Dal viaggio parigino dei miei genitori è arrivato su richiesta un delizioso pacchetto color pastello firmato Ladurée con 12 piccoli coloratissimi macarons: caffè, nocciola, rosa, limone, cioccolato, ciliegia i gusti, immediatamente assaggiati e altrettanto immediatamente terminati.


I macarons sono piccoli pasticcini fatti con albumi e farina di mandorle, di sapori e colori assortiti, ripieni con una ganache di gusto compatibile. Negli ultimi anni sono diventati una vera mania anche in Italia, sulla scia del bellissimo film di Sofia Coppola Marie Antoinette in cui la viziata regina è costantemente circondata da dolci e pasticcini che farebbero venire l'acquolina in bocca perfino al meno goloso dei golosi.


Il perfetto macaron deve praticamente sciogliersi in bocca, con un guscio croccante fuori e morbido dentro e nonostante i pochissimi ingredienti che comprende è difficilissimo da realizzare. Dopo un primo mal riuscito tentativo di qualche mese fa ci cimenteremo nuovamente nella sfida per arrivare al perfetto macaron, rimanete connessi!

giovedì 10 febbraio 2011

Alla ricerca del muffin perfetto

Che dire, visto il titolo di questo blog la prima ricetta non poteva che essere un delizioso e cioccolatosissimo dolcetto anglo-americano (per conoscere la sua storia cliccate qui). Quindi direttamente dal libro di ricette di Desperate Housewives ecco a voi il muffin di Susan:
Ingredienti (una ventina di muffin)
240 g farina 00
120 g cacao amaro
1 bustina di lievito in polvere
1/2 cucchiaino di sale
180 g burro a temperatura ambiente
300 g zucchero
3 uova
2 bustine di vanillina
250 cl latte

Preriscaldate il forno a 175°. Imburrate e infarinate i pirottini in alluminio o lo stampo da muffin (se volete utilizzare i pirottini in carta colorati inseriteli nello stampo senza imburrare). In una ciotola mescolate la farina, il cacao, il lievito in polvere e il sale. Montate il burro e lo zucchero fino a ottenere un composto leggero e spumoso. Incorporate le uova una alla volta, sbattendo vigorosamente, poi la vanillina. Aggiungete metà degli ingredienti secchi e mescolate dolcemente fino a quando saranno bene amalgamati. Versate il latte e incorporate, quindi aggiungete il resto degli ingredienti secchi e mescolate fino a quando l'impasto avrà un aspetto omogeneo. Dividete il composto riempiendo gli stampi per tre quarti (gonfiano gonfiano) e infornate per circa 30 minuti.

Se volete guarnire i muffin potete aggiungere una golosissima glassa alle caramelle mou:

Ingredienti
500 cl panna fresca
300 g caramelle mou morbide

In una pentola scaldate panna e caramelle a fuoco bassissimo, mescolando di tanto in tanto, fin quando le caramelle saranno del tutto sciolte. Versate il composto in una ciotola, coprite con la pellicola e fate raffreddare in frigorifero. Una volta freddo, montate il composto finchè risulterà leggero e spumoso. Guarnite i muffin con la glassa e fate rapprendere in frigorifero.

Per un pugno di...stampi in silicone

Se anche a voi brillano gli occhi agli stand della Silikomart delle fiere di paese, se anche voi spendereste 25 euro per meno di 25 grammi di the matcha, se il vostro canale preferito è Alice Tv e se la sigla MMF non vi fa venire in mente un'associazione ambientale ma solo il Marshmallow Fondant allora siete capitati nel blog giusto. Tra Modena e Torino leggerete le peripezie culinarie, le scoperte internautiche, gli acquisti degli utensili da cucina imperdibili e i piccoli consigli tra i fornelli di due cucinomaniache incallite!!
Buona lettura a tutti