mercoledì 4 maggio 2011

Ricordi di compleanni con la mitica Torta Barozzi


Non ho ricordi di un compleanno, anche di miei amichetti, senza la torta Barozzi...un'intramontabile classico della cucina emiliana, anzi modenese, anzi "vignolese"! Quel gusto cioccolatoso che si scioglie al primo morso, un sapore antico che ha fatto storia, tant'è che esistono moltissime varianti di questa torta, e nessuno ne conosce la ricetta originale...o per lo meno è custodita gelosamente, si sanno solo gli ingredienti base, ossia cioccolato, arachidi, mandorle e caffè, in quali dosi non si sa!! Venne creata alla fine del XIX secolo da Eugenio Gollini, fondatore dell'omonima pasticceria sita a Vignola (Modena). La torta prese il nome di "Barozzi" nel 1907, in onore del quarto centenario della nascita di Jacopo Barozzi, famoso architetto nato proprio a Vignola. Per saperne di più vi consiglio di fare un giro telematico all'interno della Pasticceria Gollini per rifarvi gli occhi....intanto vi posto la mia ricetta personale che non custodisco tanto gelosamente!


Ingredienti
100 g di arachidi tritate finissime
50 g di mandorle tritate finissime
200 g cioccolato fondente
150 g zucchero
80 g burro
4 uova
1 cucchiaio di caffè
1 cucchiaio di latte

Accendete il forno a 180°. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato con il burro e tenete da parte. Sbattete i tuorli con lo zucchero e una volta ottenuto un composto chiaro e spumoso, versate il cioccolato, il caffè, il latte, le arachidi e le mandorle tritate. Montate gli albumi a neve fermissima e incorporateli delicatamente al composto mescolando dal basso verso l'alto. Rivestite uno stampo con l'alluminio, versate la torta e infornate per 20 minuti. Dopo questo tempo coprite la torta con un altro foglio di alluminio e continuate in questo modo la cottura per circa altri 15 minuti (verificate con uno stuzzicadenti la cottura). Sappiate che la torta crea una sorta di patina nello strato superiore che tende a rompersi o creparsi. Secondo tradizione, la torta va tagliata ancora avvolta nell'alluminio e servita in questo modo a quadratini. Nell'uso comune viene sfornata e cosparsa di zucchero a velo.

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