Matera non è in Puglia direte subito voi! Ovviamente no ma da Lizzano siamo partiti per una gita serale nella famosa città dei sassi (la qualità delle foto è scarsa perchè i gitanti hanno scordato la macchina fotografica e l'unica risorsa era il cellulare..). In un gioco fortissimo di luci e ombre, tra vicoli e piazzette, Matera nella sua veste notturna è una città suggestiva e al tempo stesso inquietante, un presepe dal lato oscuro.. Da sempre scelti come scenografia cinematografica i sassi costituiscono il centro storico della città di Matera e dal Paleolitico ad oggi sono sempre stati abitati, fatta eccezione per un breve periodo di sfollamento (1952-1986) sancito da una legge nazionale.
E dopo la cultura veniamo alla gastronomia! Per la nostra cena materana abbiamo scelto il Ristorante del Caveoso, una deliziosa trattoria tradizionale che prende il nome dal sasso che la ospita. Qui ho potuto assaggiare uno dei piatti più tipici e antichi della cucina materana, la crapiata. E' una ricetta legata alla cultura contadina: il 1° agosto, infatti, si festeggiava la fine del raccolto e, per celebrare l’abbondanza dell’annata, ogni famiglia contadina donava una manciata di grano o di legumi che venivano cotti in un grande pentolone e venivano poi serviti a tutti gli abitanti del vicinato. Il termine crapiata significherebbe infatti "arrangiata" ossia fatta con quello che la terra ci ha dato.
Ingredienti*
100 gr di grano
100 gr di farro
100 gr di fave secche con la buccia
100 gr di cicerchie
100 gr di ceci bianchi
100 gr di lenticchie
100 gr di fagioli
50 gr di piselli secchi
500 gr di patate novelle
4 gambi di sedano
2 cipolle
3 carote
qualche pomodorino
olio evo
sale
Mettete in ammollo tutti i legumi in acqua fredda il giorno precedente (in tutto 24h). Il giorno seguente, mettete in pentola tutti i legumi e le patate novelle lavate e non sbucciate. Aggiungete l’acqua fino a superare di due dita il livello dei legumi e fate cuocere il tutto a fuoco lento. A metà cottura aggiungete le carote, la cipolla, l’aglio, il sedano e i pomodorini. Una volta terminata la cottura (circa 90 minuti) versare un filo d’olio extravergine d’oliva e servire la crapiata nelle terrine accompagnata dal pane di Matera.
Fonte: Sapori dei Sassi
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