giovedì 4 luglio 2013

Il Mercoledì Social: lo Street Food italiano!


Il post di oggi poteva tranquillamente intitolarsi "al nostro tweet scatenate il delirio"! Sarà l'estate, sarà la voglia di viaggi, sarà che il Mercoledì Social ha scelto un argomento molto seguito come lo Street Food! Street food ovvero "cibo da strada", quello che mangi per i mercatini, passeggiando qua e la, quello a cui non puoi dire di no nemmeno alle 4 di mattina! Abbiamo scelto questo argomento perché avremo l'occasione di partecipare alla presentazione della Guida allo Street Food di Gambero Rosso ed Estathè, (Ceci come avrete già letto si sta preparando con dieta ferrea da giorni!). Abbiamo chiesto quindi a voi "compagni digitali di cucina" di accompagnarci in una carrellata in giro per l'Italia di "cibo da strada", vediamo cosa abbiamo trovato:

Lombardia: Francesca anche se vorrebbe diventare marchigiana (alla porchetta non si comanda) ci racconta che a Milano come street food ci sono solo panini con la salamella. Francesca Singerfood rincara con rustici, panzerotti, panini con il polpo, turcinieddi e bombette (provatele!!). Marilena invece ci ha incuriosito con i bruscitti, non li conoscevamo!

Piemonte: la nostra Sandra (di cui ormai sapete siamo fan sfegatate) impazzisce per le polpette in carpione

Trentino: Matteo ci suggerisce il "cheesenic" ossia un "insolito picnic nelle Dolomiti sulla Strada dei formaggi, più streetfood di cosi!", non male eh?'

Liguria: Paola e Valeria ci parlano degli Sgabei, una ricetta povera spezina (si dice cosi?) davvero gustosa!

Toscana: Giulia ci consiglia il panino al lampredotto o il cinque e cinque di Livorno!

Marche/Lazio: Ilaria dice panino con la porchetta o olive ascolane, la ricetta? Quella di Solo per Gusto! Ma Federico anche se oggi ci ha indicato come streetfood mozzarella di bufala e provola, è la persona giusta a cui chiedere dove mangiare la migliore a Roma e dintorni... infine Claudia che ci suggerisce un bel filetto di baccalà.

Lazio/Puglia: Monica e Annamaria (direttamente dalla terra del caciocavallo podolico), oltre alla pizza bianca con mortazza, consigliano i panzerotti anche se "sono impossibili da mangiare in strada camminando". Da Martina Franca La Torre di Angelucco ci scrive del "panino con la bombetta, quello dello Zio Angelo di Pulsano puglia-love!" Luca da Roma aggiunge zeppole, panzarotti, la trippa o la pizza a portafoglio (una margherita più piccola di quella da tavolo che viene chiusa in 4 a "portafoglio"). Il Caseificio Pioggia annovera come streetfood le ciliegine di mozzarella pugliesi

Campania/Lombardia: Mariacristina ci parla di pizza a portafoglio, zeppole, crocché, arancini, frittatine di pasta, taralli...aaah i taralli!!!

Sicilia: dalla bellissima isola sicula Iaia ci racconta di pane e panelle e di pane ca meusa (con la milza), assolutamente da provare e mangiare senza ritegno! Volete una guida? Eccola!

Sardegna: Valentina ci parla della fainè di Sassari che deriva dalla farinata genovese ma va consumata al tavolo.

Ramona invece ci ha dato lo spunto per la nostra ricetta, la piadina! Antichissima presenza sulle tavole romagnole, la piadina è una sfoglia composta da farina di frumento, strutto, sale e acqua e oggi è nota in tutta Italia (tanto da diventare un prodotto industriale). Non esiste una sola piadina ma tante piadine diverse: ad esempio, la piadina forlivese, cesenate e ravennate è più spessa, mentre nel riminese (piada) tendono a stenderla molto sottile; quella pesarese, chiamata anche crescia o crostolo nell'entroterra, è sfogliata e saporita. Sostituto del pane o tipico streetfood romagnolo, la piadina diventa pranzo o cena se ripiena e addirittura dolce (provate con la Nutella mi raccomando!!)...   

Ingredienti

1 kg farina tipo "0"
150 g strutto
sale
acqua o latte quanto basta (con il latte diventa più morbida)


Unite tutti gli ingredienti con l'acqua o il latte fino ad ottenere un impasto abbastanza sodo (non lavoratelo eccessivamente perché si potrebbero formare delle bolle durante la cottura), fate riposare per circa un' ora coperto con uno strofinaccio pulito. Suddividete l'impasto in pagnottelle che, una volta distese con il mattarello, devono formare delle "piade" di circa 25-30 cm. di diametro. Lo spessore dipende molto dai gusti e può andare da due fino a cinque-sei millimetri (durante la cottura cresce). Ricordatevi di strofinare frequentemente il mattarello con della farina per evitare che l'impasto vi si attacchi. La piada deve essere cotta su di una teglia in ghisa o, ancora meglio, in terracotta sotto cui deve ardere un fuoco allegro perché deve essere cotta in fretta. Mano a mano che la cottura procede in superficie si formano delle bolle medio-piccole più cotte che conferiscono l'aspetto caratteristico. E' bene "sforacchiare" entrambe le superfici della piadina con una forchetta per migliorare la cottura interna. Utilizzate un coltello lungo a lama larga per rigirare in senso orario e rivoltare spesso la piadina.



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