Mancano pochissimi giorni ad uno straordinario evento che coniuga tradizione, sapere e raffinatezza! Domenica 1° dicembre Anna di Cucina Precaria terrà "Sai quale legame li unisce?" un corso dedicato all'arte del Tortellino! Come sapete, a noi piacciono tantissimo questi eventi dedicati alla tradizione e alla cucina che "sa di casa", quella delle nostre nonne. Purtroppo questa cattivissima lontananza e gli impegni di lavoro ci impediscono di poter partecipare, ma ci tenevamo lo stesso a diffonderlo a tutto il mondo!
Per questo abbiamo dedicato all'evento di Anna il nostro Mercoledì Social. Abbiamo iniziato parlando più in generale della pasta ripiena, e delle tradizioni regionali legate ad essa: siamo partite dalla sfoglia con Anna e la Cuochina! Farina 0 di rigore, uova (di quelle buone eh!) a temperatura ambiente, olio di gomito e basta, e se volete aggiungere quel tocco in più Anna, per asciugare l'impasto e renderlo ruvido, si aiuta con un pizzico di semola, voi siete d'accordo?
Abbiamo scoperto con Pasta Zalla il Manuale di Cucina Bolognese, con @saraventurini2 abbiamo conosciuto i cappelletti toscani ripieni di mortadella, uovo, formaggio e noce moscata, e poi abbiamo scoperto con Pane Libri e Nuvole il Tortello di Patate del Mugello, voi lo conoscevate? Si tratta di una pasta all'uovo della forma di un raviolo quadrato ripieno di patate lessate schiacciate e mescolate con altri ingredienti. Vengono serviti con ragù oppure conditi con burro e salvia, proprio da provare!
Addentrandoci nel discorso è emersa un'altra grande domanda: ma che differenza c'è tra tortellino e cappelletto? Innanzitutto quello che vi diciamo è il pensiero visto da due emiliane doc, e dalle loro ricette e racconti di famiglia. Io (Cecilia) posso dirvi che ho vissuto entrambe le tradizioni, con la mamma modenese tortellino addicted e la nonna ferrarese, che durante le feste natalizie ci cucinava i cappelletti romagnoli.
La differenza sostanziale si nota subito a vista: mentre il cappelletto ha una forma più chiusa su se stessa, il tortellino è più "aperto", e ha l'inconfondibile chiusura quasi ad anello. Per quanto riguarda il ripieno il turtlèin ha al suo interno lombo di maiale, prosciutto crudo, mortadella e parmigiano. Mia mamma per dare un gusto più deciso a volte mette un piccolo pezzetto di salsiccia e qualcuna aggiunge un po' di noce moscata, ma gli ingredienti in generale devono rimanere quelli per avere un tortellino doc. Invece il caplèt può essere farcito con un ripieno di carne stile tortellino, oppure con un classico ripieno di ricotta e formaggi (come faceva mia nonna).
E poi, come si servono? Diciamo subito che il tortellino va ammazzato con il brodo, non fatevi ingannare da ragù, panna e altre salsette, questo piatto deve essere servito in brodo e basta, altrimenti potete chiamarlo benissimo con un altro nome! Addirittura vecchie tradizioni raccontano che i più anziani usavano mettere un goccio di lambrusco nel brodo dei tortellini! Un brodo che deve essere rigorosamente di cappone, al contrario dei cappelletti che possono essere conditi con brodo di pollo. In alcune zone si preferisce anche il brodo di gallina, ma in generale ammazzate tutto con il brodo di cappone e farete una splendida figura!
L'argomento è piuttosto scottante visto anche l'avvicinarsi del Natale, il dibattito rimane ancora aperto, diteci cosa ne pensate!
Dal centro della Romagna: il cappelletto è di soli formaggi (la carne è bandita!) e il "battuto" va fatto con formaggio morbido (campagnolo), tanto parmigiano reggiano, un uovo e un po' di noce moscata. Cesca da Lugo di Romagna
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