domenica 31 marzo 2013

Pasqua in casa Muffins: rompiamo le uova!


A casa Muffins a Pasqua ci piace rompere le uova!! E metterci dentro qualcosa ovviamente... L'anno scorso lo abbiamo fatto con il dolce, vi ricordate? Abbiamo preso il tiramisù e lo abbiamo messo dentro l'uovo di cioccolato, che meraviglia....... Quest'anno siamo passate dal dessert all'antipasto, un antipasto semplice semplice ma di grande effetto: l'uovo nell'uovo! Un delizioso uovo sbattuto con il Parmigiano e il bacon servito nel suo guscio...

E continuando a parlare di uova, anche se siamo un po' cresciutelle, speriamo di ricevere anche oggi un bell'ovetto di cioccolato, fondente per Ceci e al latte per Michi (magari con granella di nocciole, yum!). E se esistesse il Foodblogger Easter Egg?? Anziché la solita sorpresa dall'uovo salta fuori un gadget per la cucina o un libro di ricette, voi che ci vorreste trovare?  Io al momento ho nella top list lo stampo per tarte royale (ci vorrebbe un ovone bello grande) e il libro "What Katie Ate" di Katie Quinn Davies mentre Ceci ci vorrebbe trovare i supporti per preparare i cannoli oppure (sempre un po' pretenziosa) il Kitchen Aid... Per quello nemmeno Babbo Natale ce la può fare..... Buona Pasqua!!!!

Gusci con uova al bacon

Ingredienti (4 porzioni)

6 uova
40 g Parmigiano Reggiano grattugiato
4 fettine di bacon
4 fette di pan brioche
1 noce di burro
sale
pepe

Incidete il guscio di 4 uova e fate fuoriuscire tuorlo e albume. Versateli in una ciotola. Aggiungete anche le due uova rimaste. Sbattete le uova con il Parmigiano e regolate di sale e pepe. Scaldate una padella antiaderente e fate rosolare il bacon tagliato a striscioline. Tenete da parte. Fate fondere il burro in padella, aggiungete le uova e cuocete per 5 minuti, mescolando per ottenere una crema morbida. Suddividete il composto nei gusci, aggiungete il bacon e servite sulle fettine di pane tostato.

mercoledì 27 marzo 2013

Il Mercoledì Social: la cucina dei carciofari!


Oggi è stato decisamente una giornata carciofata! Tutto è cominciato lunedì, quando abbiamo preso una cassettina di mammole...e che ci facciamo? Dobbiamo dirvi la verità, non cuciniamo spesso i carciofi, anzi! Mancano molto nella nostra cucina, forse per tradizione o forse per pigrizia: ebbene si, ci spaventava un po' non saperli pulire e pensavamo anche ci volesse troppo tempo per cucinarli e invece...un altro pregiudizio abbattuto! Spine permettendo... La cosa che ci ha stupito di più in questo mercoledì social è stato scoprire che la nostra cucina 2.0 è piena di carciofari!  Passiamo in rassegna le ricette!


Appetitosando ci ha suggerito di fare i carciofi ripieni di prosciutto e formaggio, ci incuriosiscono perché sono buoni sia freddi che caldi; Roby li abbina a bocconcini di pesce spada e ci ricorda

"l'intramontabile abbinamento carciofi patate e prezzemolo... con la giusta dose di aglio, stufati insieme: buonissimi!". 

Un connubio quello con il pesce riproposto anche da Vera che li mangia crudi sui crostini di pane con una spolverara di bottarga! Anna e La Torta Pendente preferiscono i carciofi crudi:

"Anna: li mangio crudi o quando sono di buon umore fritti! Confermo sul crudo! Tagliati sottili sono buonissimi, devono però essere carciofi buoni se lo sono, li pulite bene, li tagliate sottili, e li condite con olio, aceto balsamico, scaglie di parmigiano sale. La Torta Pendente: é vero crudi sono ottimi anche con gamberoni e rucola olio sale e limone o il vostro ottimo aceto!" (n.b. il vero Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, diffidate dalle imitazioni!).

Valeria ci racconta dell'ultima pizza mangiata a San Mauro con carciofi aglio e menta! Questa ce la segnamo proprio! Ma i momenti più belli di questo mercoledì social sono stati gli speciali live cooking anzi...cooking-tweeting di FedericoAle e Annamaria! Partiamo dal primo!
Ale e la carbonara di carciofi:

  "li pulite e li tagliate in otto spicchi, li cuocete in padella con olio e aglio e sfumate con due dita di vino bianco. Quando la pasta è cotta la saltate in padella con i carciofi e un uovo sbattuto con Parmigiano e pepe!" 

preso appunti? Passiamo al secondo con Annamaria

"pulite i carciofi dalle foglie più dure, pulite i gambi raschiando via la parte fibrosa, con un cucchiaio o un coltello scavate il cuore dei carciofi e riempite con pane raffermo, parmigiano grattugiato, aglio, prezzemolo e uovo sbattuto. Mettete i carciofi dritti in una pentola con un goccio d'olio e con i gambi tritati e un po' di piselli. Cuocete per 20 minuti. Di solito ci metto un coperchio leggermente socchiuso. E' la ricetta di nonna! Ah, dimenticavo, aggiungete mezzo bicchiere d'acqua altrimenti i piselli si asciugano troppo!" 

ricetta tweetata e provata! E poi lei, LA ricetta storica, Federico con i mitici carciofi alla romana: 

"per 2 persone 4 carciofi. Si acidula l'acqua con il limone. Tuffiamo i carciofi puliti per non farli annerire anche i gambi sono buoni basta togliere la parte verde. Fate un trito con mentuccia romana (io l'ho finita e sto usando il prezzemolo), aglio e sale grosso. Tritate finemente. Con il trito ottenuto farciamo i carciofi. Mettete i carciofi in pentola a testa in giù aggiungete olio (non lesinate), sale e abbondante pepe. Fate cuocere per un minutino a fuoco alto poi abbassate la fiamma e aggiungete l'acqua coprite con la stagnola e il coperchio. Lasciate cuocere fino alla completa evaporazione dell'acqua." 

uno spettacolo di live-cooking/tweeting con foto!! E noi? Ragazzi...abbiamo mischiamo le ricette di Annamaria e Federico! Ebbene si...abbiamo fatto dei carciofi alla romana di nonna!


Ingredienti
4 carciofi
200 g piselli
2 uova
parmigiano grattugiato
pane raffermo
aglio
mentuccia romana
sale grosso
1 limone
1 cucchiaio di passata di pomodoro

Pulite i carciofi e metteteli in una ciotola con il succo del limone e un po' d'acqua. Pulite i gambi e tritateli finemente insieme alla mentuccia romana, l'aglio e il sale grosso. In una ciotola sbattete le uova e aggiungete il trito preparato, il parmigiano e il pane raffermo. Farcite i carciofi e cuoceteli dritti in una casseruola con abbondante olio. Alzate la fiamma, fate cuocere qualche minuto, aggiungete i piselli, il cucchiaio di passata e un bicchiere d'acqua. Coprite la casseruola con la stagnola e socchiudete con il coperchio. Stufate il tutto per circa 30 minuti.

Che dite? Vi assicuriamo che il risultato è una libidine....

mercoledì 20 marzo 2013

Il Mercoledì Social: una patata, un sorriso!


Oggi è la Giornata Internazionale della Felicità! Lo sapevate? Una bella occasione finalmente per dimenticarci le brutte notizie e imparare a sorridere un po' di più, anche con le ricette!
Vi abbiamo chiesto quali sono le vostre ricette del buonumore: Michela ci ha risposto ricordandoci le mitiche polpette, fritte, in umido, con i piselli, mettono sempre allegria! Lucia ci ha regalato un bellissimo sorriso con il suo salame di cioccolato, da svenire!!! Sandra oggi preparava crema di marroni, panna montata e....chi lo sa!!! Non è che ce ne invii qualche cucchiaino? Rosy infine ha riassunto molto bene cosa è per noi la felicità a tavola: buone cosa da mangiare, buona compagnia...che cosa si può volere di più!!
E abbiamo scelto una ricetta a base di patate perché queste hanno per noi una storia particolare...

Micol

"Per me le patate sono legate al sabato e allo zucchero. Dovete sapere che quando ero piccola il fritto a casa mia era quasi un tabù. Perché non nutrizionalmente appropriato e soprattutto per l'odore. Mio padre è nemico giurato dell'odore di fritto. Quindi per me e mio fratello quando la mamma diceva "Sabato papà è di guardia tutto il giorno" (fa il medico) il significato era uno solo: pranzo fritto!!! Cotolette, pane e soprattutto patatine fritte. E lo zucchero vi starete chiedendo? Beh noi le patatine fritte (fatte dalla mamma non quelle confezionate) le mangiavamo sempre con lo zucchero. Ne versavamo un po' nel piatto, di fianco alle patatine, e poi le intingevamo nello zucchero ad una ad una, come si fa con il ketchup o con la maionese. Era un'abitudine di mamma da piccola e così è diventata nostra. E' tanto tempo che non mangio più le patatine fritte con lo zucchero, ma domani magari chiamo la mamma e le chiedo: "Quando è di guardia tutto il giorno papà?"

Cecilia

"Per me le patate sono sinonimo di "niente paura, ci sono le patate". Quando da piccola tornavo da scuola se ad aspettarmi c'era il purè di patate della mamma beh...la giornata prendeva subito un'altra piega! Sono una mangiatrice seriale di purè, lo ammetto, potreste tranquillamente mettermi di fianco ai supermangiatori di hamburger americani con badili di purè....vinco io di sicuro! Altro piatto felicità le classiche patate al forno: alzi la mano chi ad una cena con un cuoco improbabile non abbia mai pensato "meno male ci sono le patate arrosto..."...oppure quante di noi appena saputo di avere tra i commensali il classico tipo "io-questo-non-lo-mangio" non abbia pensato "e meno male ci sono le patate!". Infine le patate per "Le Muffins" sono sinonimo di serata blockbuster: noi amiche dai tempi del liceo non contiamo le volte in cui ci siamo sconfanate (si, scofanate) sacchetti su sacchetti di patatine davanti alle serate film+divano...serate che tuttora continuano con nuove tipologie di patatine...un giorno rotoleremo!"

Ingredienti

5 patate medio/grandi di Montese
1 porro
2 uova
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 cucchiaino di lievito
erbe aromatiche (foglie di alloro, rosmarino, salvia)
sale
pepe

Accendete il forno a 180°. Pelate le patate, lavatele e grattugiatele in una ciotola a crudo. Lavate e tritate il porro e unite alle patate. Aggiungete le uova, il lievito, il parmigiano, le erbe aromatiche tritate, sale e pepe. Mescolate per amalgamare il tutto e mettetelo in una pirofila rivestita di carta da forno bagnata e strizzata. Infornate per circa 30/40 minuti (dipende dal forno) fino alla completa cottura e doratura. Questa torta salata è buona sia fredda che calda.


giovedì 14 marzo 2013

Pillole di Taste 2013


Dopo due anni di "dai dobbiamo assolutamente andarci" che si concludevano in imprevisti e impegni che ci impedivano di farlo, finalmente Le Muffins sono sbarcate a Firenze in occasione di Taste, edizione 2013.  In viaggio con le diversità del gusto, recita il claim di questa tre giorni ospitata all'interno dell'a Stazione Leopolda. Un luogo che dà a questo "mini Salone del Gusto" un fascino davvero particolare e quell'atmosfera raccolta perfetta per ascoltare le storie e i racconti degli espositori presenti. Tra queste storie sono tre quelle che vi vogliamo raccontare: quella di una birra, quella di un succo di mele e quella delle Pitture per Papille

Una birra. Quella del birrificio Brùton. Dalla Toscana, San Cassiano di Moriano (LU).



Brùton perchè questo era il nome della birra nell'isola di Creta, birra che veniva offerta nei riti dedicati al potente e invincibile Minotauro, rinchiuso nel labirinto del palazzo di Cnosso. Oggi la birra Brùton è prodotta sulle rive del fiume Serchio, in una costruzione rurale dove si può anche cenare assaggiando le 8 birre artigianali del birrificio. La nostra preferita è la Bianca, una birra chiara ad alta fermentazione prodotta con l’aggiunta di farro della Garfagnana e frumento non maltato. Speziata con coriandolo e buccia d’arancia è una birra molto fresca, adatta per l'aperitivo, per accompagnare il pesce al posto del vino bianco e in abbinamento alla cucina etnica. (Ma va bene un po' con tutto, noi non avremmo smesso di berla!!!). E non piace solo a noi dato che si è classificata prima come birra dell'anno 2013 nella categoria birre chiare di ispirazione belga.


Un succo di mele. Quello dell'azienda agricola Zolla 14. Dal Veneto, Carbonera (TV).



O meglio 7 succhi di mele, uno per ogni varietà di mela coltivata biologicamente nella campagna trevigiana. Imbottigliati come un vino ma avvolti in cartoncini dai colori pastello che addolciscono il vetro scuro della bottiglia, i 7 succhi hanno ciascuno un colore. Tappo rosso per la Royal Gala, tappo giallo per la Golden Delicious, tappo blu per la miscela di Gala e Golden, tappo viola per la Fuji, tappo rosa per la miscela di Golden, Fuji e Imperatore, tappo verde per la miscela di Cotogno e Renetta, tappo argento per la Granny Smith. Dopo Zolla 14 non berrete altro succo di mela!!


Le Pitture per Papille. Quelle del laboratorio Luvirie. Dall'Emilia Romagna, Riccione.


Ce le racconta Angelo, vestito da pittore naturalmente. Sono cinque pennellate di gusto, cinque linee di prodotti alimentari realizzati in modo naturale con frutta tipica romagnola, da mangiare o da bere. 11 pitture per papille, ovvero le confetture in 11 gusti diversi. 11 lucidanti per papille, le composte senza zucchero sempre in 11 gusti diversi. 6 cere per papille, i frullati. 9 smalti per papille, gli zuccheri aromatizzati in 9 sapori. 7 fissanti per papille, 7 modi diversi per accompagnare formaggi, carne e pesce. La natura e la tradizione della buona frutta romagnola viene avvolta da un packaging colorato, divertente e davvero originale. Dietro a questa linea si vede l'idea, quella giusta, e l'amore per il prodotto, che dall'inizio alla fine passa tra le mani di Angelo, un po' artigiano e un po' artista.

mercoledì 13 marzo 2013

Il Mercoledì Social: habemus #pesto!


Ieri su twitter (dove prenderemo presto la seconda residenza), abbiamo notato il curioso hashtag #pesto  intriso di sapore ligure. Tempo fa Cecilia-i Dintorni ci parlava proprio della Liguria e della 

"bellezza e l'unicità che ho trovato in questa regione. I genovesi che ho conosciuto io sono simpatici, ospitali, conviviali e davvero tanto divertenti....unici nel loro genere, mi hanno fatto conoscere una città diversa da quella che avevo visitato anni fa, con scorci nascosti sul mare e passeggiate romantiche ma soprattutto gastronomiche! Ho trovato una seconda casa, ed ogni volta che torno al porticciolo di Nervi o sulla spiaggia di Murcarolo vorrei non andarmene più!"

Abbiamo deciso quindi di dedicare questo Mercoledì Social al noto pesto genovese di cui le Muffins sono golosissime (sappiate che difficilmente arriva a condire la pasta....finisce durante l'antipasto spalmato sul pane!). La ricetta che vi proponiamo è quella originale ed ufficiale del Campionato Mondiale di Pesto, organizzato da Palatifini, nello stesso sito (davvero molto interessante se come noi vi siete appassionati all'argomento) troverete anche la storia: sapevate ad esempio che la ricetta originale prevede basilico ma in mancanza di questo maggiorana e prezzemolo? Ma il vero segreto del pesto sono gli ingredienti primi, in particolare il basilico che deve essere il basilico genovese dop, molto diverso da quello napoletano con foglie simili alla lattuga e a quello greco con foglie piccole e ovali. Il suo aroma è privo di quel vago sapore di menta che riscontriamo nelle altre qualità e le sue foglie sono ovali e convesse, di dimensioni medio piccole e di colore verde tenue. 
La Torta Pendente usa, per la sua ricetta del risotto al pesto, l'aglio rosso e ci consiglia di usare ovviamente sempre il mortaio, ma se non fosse possibile, di fare attenzione a non bruciare il basilico con il frullatore. 
Ma con #pesto si apre una porta gigante: quanti ne esistono? Abbiamo stilato questa classifica:

Pesto di asparagi e mandorle
Pesto trapanese (nella nostra ricetta e in quella di La Torta Pendente)
Pesto di erbette 
Pesto rucola e noci (suggerito da Roberta, che con il pesto genovese ci consiglia di condire patate e piovra bollita)
Pesto giallo (ottimo con gli asparagi)
Pesto alla cilentana

e infine....il pesto suggerito da Anna, di Barbabuc... di cui non da la ricetta che "non consiglierebbe neanche al suo peggior nemico", ora siamo curiose!! Voi l'avete mai provata?



Vi riportiamo la ricetta ufficiale del pesto che abbiamo preparato stasera:

4 mazzi (60-70 g. in foglie) Basilico Genovese D.O.P., garanzia della tipicità di profumo e sapore
30 g. Pinoli
45-60 g. Parmigiano Reggiano Stravecchio grattugiato
20-40 g. Fiore Sardo grattugiato (Pecorino Sardo)
1-2 Spicchi d’Aglio di Vessalico (Imperia)
10 g. Sale Marino Grosso
60-80 cc. Olio Extra Vergine di Oliva “Riviera Ligure” D.O.P., dolce e fruttato, esalta il profumo del Basilico e del condimento


Preparazione

Il Mortaio di marmo e il Pestello di legno sono gli attrezzi tradizionalmente usati per preparare il Pesto Genovese. Bisogna lavare in acqua fredda le foglie di basilico e metterle ad asciugare su di un canovaccio senza stropicciarle. Nel mortaio si pesta uno spicchio di Aglio insieme ai Pinoli.
Una volta ridotti in crema, si aggiungono alcuni grani di Sale e le foglie di Basilico non pressate a riempire la cavità. Si pesta il Basilico con un dolce movimento rotatorio del pestello sulle pareti. Ripetere l’operazione.
Quando il Basilico stilla un liquido verde brillante, aggiungere i formaggi,Parmigiano Reggiano e Fiore Sardo. Versare a filo l’Olio Extra Vergine d’Oliva Riviera Ligure D.O.P., ideale per sposare tutti gli ingredienti senza sopraffarli. La lavorazione deve terminare nel minor tempo possibile per evitare problemi di ossidazione. La sequenza indicata non è l’unica possibile. 
A Genova e in Liguria ogni persona ha i suoi segreti: non troverete mai due “Pesto” uguali! 

Natale con i tuoi #pesto con chi vuoi. 

venerdì 8 marzo 2013

Anche i canoisti sanno cucinare!


Anche i canoisti sanno cucinare (alcuni... io no!)
Come dice il titolo, anche i canoisti sanno cucinare; ma io non sono tra quelli. Doveva essere un post sulla mitica torta di mele della nonna: la torta che fin da quando sei piccolo ti prepara, sempre perfetta, sempre uguale... E quando prova a farla qualcun'altra non è mai la Torta di Mele... ma semplicemente una torta di mele, buona per carità! ma mai lei. Così ho deciso di provarci, provo a chiederle la ricetta e questa è la risposta:

Nonna: E' molto semplice come torta, prendi un po' di farina..
Io: Farina quanta?
Nonna: Mah... io vado a occhio, 6-7 cucchiai credo. Poi prendi un po' di zucchero...
Io: Quanto zucchero?
Nonna: Sempre a occhio, fai sempre 6-7 cucchiai.. Poi un paio di uova, o forse una, non mi ricordo mai... una bustina di lievito e delle mele
Io: Ma quante mele?
Nonna: Quante ne vuoi, non mi ricordo quante ne uso
Io: Ok, e come la preparo?
Nonna: Mischi tutto, poi metti in forno fino a quando non è cotta
Io: Ma il forno a che temperatura?
Nonna: Eh lo sai che il mio forno non va tanto... Sarà sui 180°. Ah ricordati prima di mettere dello zucchero nella teglia, lasciala un paio di minuti in forno fino a quando non si è sciolto lo zucchero e poi metti l'impasto
Io: Ok, ma non mettevi anche il limone?
Nonna: Ah si, un po' di succo di limone anche...

Il risultato è stato che tanto per iniziare ho bruciato lo zucchero sul fondo della teglia, e per concludere la torta era più simile all'interno di un sufflè che a quella che mi preparava sempre... Per questo non ho allegato nessuna foto a questo post.. Ma c'è sempre speranza... Dopo questo fallimento mi ha promesso che domenica me la preparerà lei e mi farà sbirciare per cercare di carpirne il segreto!

I canoisti sanno cucinare? Io molto poco... ma molti altri di sicuro si!

Mario

mercoledì 6 marzo 2013

Il Mercoledì Social: baci da Firenze!


Oggi è proprio il caso di dirlo, al nostro tweet scatenate il delirio! Il tema del Mercoledì Social di oggi va di pari passo con i movimenti futuri delle Muffins: questo weekend ci potrete trovare a Firenze per Taste! Faremo una toccata e fuga tra salone e fuori salone per scoprire il territorio toscano e i suoi prodotti! Voi ci sarete? 
Per l'occasione oggi si parla di Toscana e delle sue ricette, in un testa a testa serrato tra "ciccia" e dolci! 
Roberta e Alessandra ci hanno ricordato la pappa col pomodoro, però "coi pomodori e il basilico freschi è tutta un'altra cosa..." e un filo d'olio toscano sopra? Ce lo vogliamo mettere? Sempre Alessandra ci ha suggerito una ricetta particolare, la Carabaccia, una zuppa di cipolle alla fiorentina storica, pare molto amata da Leonardo da Vinci (dalla storia si impara anche a cucinare). 
Clara ci ha ricordato il caciuccio e insieme a Sara la rosticciana, e la "torta di riso carrarina" con crema di latte, la conoscete? Ci passate la ricetta? Giliana ha dato il colpo di grazia al nostro languorino pre-dinner con la ribollita, l'acquacotta, il peposo,  i crostini coi fegatini ma attenzione, "come li fanno a Pratovecchio!" BlueberryMuffinBaker ci ha lasciato la sua ricetta del Castagnaccio Toscano il dolce tipico fatto con farina di castagne, rosmarino, uvetta, noci e pinoli e direttamente dal ricettario della suocera la ricetta di famiglia del Coniglio in crosta, a prova di bruciacchiatura! E infine....ma che non lo vogliamo finire il pasto con du cantuccini e il vin santo?? Ovvia Roby!! 
Attenzione: la ricetta dei Cantucci della Roby è un copyright gastronomico foodbloggamente testato.


Le Muffins avrebbero voluto mangiare ogni singolo pezzetto delle vostre ricette, ma ormai da due settimane sono rimaste assuefatte da una ricetta scoperta grazie a Jul's Kitchen e che Ceci ogni domenica ripropone all'infinito in casa: la Schiacciata Fiorentina. Qualcuno la fermi! La Schiacciata alla fiorentina è un dolce tipico del periodo di carnevale, veniva anche chiamata Schiacciata Unta per la presenza dello strutto al posto dell'olio. La semplicità è la parola chiave di questo dolce: leggero, declinabile con qualsiasi farcitura e....a prova di tempo! Solitamente si presenta con lo stemma fiorentino in bella vista, ve lo proponiamo anche nella forma plumcake!

Ingredienti

200 g farina 1
2 uova
200 g di zucchero
la scorza di un'arancia non trattata
il succo della stessa arancia
3 cucchiai di olio evo (se toscano ancora meglio)
1 bicchierino di 
1 bustina di lievito
latte qb
zucchero a velo
1 cucchiaio di liquore a piacere (noi abbiamo usato il Grand Marnier)

Accendete il forno a 180°. In una ciotola montate i tuorli con lo zucchero. Aggiungete l'olio, la scorza e il succo dell'arancia, la farina, il lievito, il liquore e un goccio di latte quanto basta per ottenere un composto omogeneo. A parte montate gli albumi a neve e incorporate.Versare l'impasto in una tortiera oliata e infarinata, e infornate per circa 30 minuti.
Fate raffreddare e decorare la torta con lo zucchero a velo formando lo stemma fiorentino.

martedì 5 marzo 2013

Foodie Geek Dinner n.2 , Milano!



Ed eccoci qui...Foodie Geek Dinner volume 2, il ritorno! Anzi...l'inizio del viaggio! Ebbene si, dopo la primissima tappa torinese dello scorso 23 novembre, la Foodie Geek Dinner approda a Milano all'Hangar Bicocca con ospiti/menu/challenge davvero speciali. Noi non riveliamo nulla perché solo il nome è una garanzia! Ovviamente non parteciperemo, perché il primo principio della FGD è il km 0, proprio come in cucina! E allora, vi chiederete, perché "sponsorizzarla"? Che ci guadagnate? Assolutamente nulla, ma il principio è lo stesso di un foodblog, la condivisione. Noi abbiamo abbracciato fin da subito l'iniziativa di @Maricler e @la_gonzi (seguitele su twitter), la Foodie Geek Dinner è "un incontro reale tra abitanti del mondo food 2.0" come abbiamo detto nel nostro racconto della prima tappa, una serata speciale per chi come noi coltiva la passione per la cucina e per la tecnologia, per i prodotti, da quelli del territorio a quelli più astrusi, la passione per le chiacchere ai fornelli, per la fotografia, per i sapori e le storie delle ricette.
Questa serata cari foodie è dedicata a voi, godetevela, non la dimenticherete! E diventerete come noi FGD Groupie!

Per seguirla su Twitter: #FGD #FGDmi #IgersMilano @FGDinner.

P.S. terza tappa emiliana???? L'accendiamo???? (oh noi ci proviamo.....)